Dea Coscienza - Giorgio Antonelli

Vai ai contenuti

Menu principale:

Pubblicazioni > Monografie


Dea Coscienza e Luogo Psicoterapia
(Lithos, Roma, 2020)


Alla psicoanalisi, certo non senza qualche o anche molta ragione, è stato a suo tempo mosso il rimprovero di non disporre di una teoria della coscienza. Non è neanche mancato chi ha rivolto analogo rimprovero alla filosofia e per di più in nome del luogo. Un illustre contemporaneo di Freud, Vygotskij, constatava, stigmatizzandolo, il fatto che di coscienza fossero gli stessi psicologi a non parlare più. Jung ha formulato la sua idea, diciamo anche visione, di coscienza nei Tipi psicologici. Da lì desumiamo il racconto di un fantomatico Io, immaginariamente centrale, la cui intrinseca, misterica oscurità accenna a diradarsi a misura del suo rapportarsi a questa o quella funzione − della coscienza appunto: sentimento, pensiero, sensazione, intuizione − e a partire dai dèmoni – così li chiama – dell’estroversione o dell’introversione. In quest’ottica una coscienza compiuta, un Io che sappia sl(u)ogarsi nelle quattro direzioni rinviene il proprio equivalente nel Cristo inchiodato sulla croce. Una coscienza compiuta appare dunque essere un impossibile, certamente lo è per ogni Io in quanto Io.



 
Torna ai contenuti | Torna al menu