l’astrale Usuraio


adesso so che un astrale Usuraio

senza volto da sempre

senza sapere attraversa

le misure del cielo


si cala su una Madre apparente

convince ogni notte

fedeli innecessarie figure

a vestirne il silenzio


so che saperlo è un inganno

è una trama l’Uguale

e la lingua una sola stagione

che riposa in assenza


d’ogni nesso fa cerimonia

ogni analogia vi moltiplica

carni al Demiurgo irridente

il partorito il mercato d’immagini

il padre sporco


il padre è sporco d’immagine

e nulla vi traspare

il racconto non incontra più l’androgino

lo sfondo disappare


l’ampio teatro

la torre delle nostalgie

d’ove una donna illuminava vie

annegano in un fiume


chiusi i turni del manifestarsi

tutto s’è fatto rappresentazione

l’ammirevole e l’inutile

il sacro e la visione


pietre del medesimo

tutto s’adagia nel contemporaneo

tempi sottratti all’esistere

scambiano ignote gioie